Pisa ed Entella unite dagli Elimi
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![]() Ma un legame particolare fra Pisa e la Sicilia è quello che, a partire dalla fine del secolo scorso, è andato via via facendosi più forte per il tramite appunto della Scuola Normale Superiore. Con l’arrivo a Pisa dalla natia Castelvetrano, nell’autunno del 1893, di Giovanni Gentile, per iniziare i suoi studi quale allievo della Normale, la Sicilia offriva alla Scuola uno studente eccezionale che, divenutone più tardi Direttore, ne avrebbe promosso il rinnovamento che caratterizzò appunto la Scuola dopo il 1932. Dal dopoguerra i rapporti fra la Normale e la Sicilia diventano più frequenti e privilegiano la Sicilia Occidentale. Fu la Scuola ad avviare ad Erice nel 1965 presso il Centro Ettore Majorana i primi corsi di orientamento universitario per studenti delle Scuole Medie Superiori che si siano tenuti in Italia, né poteva mancare la presenza di un gruppo di allievi della Normale, con altri dell’Università di Pisa, accanto ai terremotati nella tendopoli di Santa Ninfa. Dal 1982 la presenza della Normale nell’Isola si è fatta più che mai intensa, attraverso l’attività di scavo e di ricerca che da allora vi svolge il Laboratorio di Topografia storico-archeologica del mondo antico della Scuola stessa. Le campagne di scavo ad Entella, Prizzi, Segesta e Monte Finestrelle sono ormai per il Laboratorio e gli studenti pisani momenti fondamentali della loro formazione, e nella base della Missione di cui la Normale dispone, a Contessa Entellina, hanno ormai posto radici non solo operative. È infatti a Contessa Entellina che il rapporto fra i membri della missione e la popolazione locale ha trovato modo di cementarsi, facendo della base di Contessa la nostra «casa» in Sicilia. Ed è a Contessa che il Laboratorio si è impegnato anche in una esperienza museale, allestendo in collaborazione col Comune, colla Soprintendenza ai BBCCAA di Palermo e la Regione Siciliana un Antiquarium che raccoglie il materiale dei nostri scavi pluriennali nel sito di Entella. Ma la Scuola ha messo le sue radici pure a Gibellina, dove grazie ad una convenzione col Comune ha dato vita al Centro Studi e Documentazione sull’area elima (CESDAE) che dispone di una Biblioteca specializzata in continuo arricchimento. Presso il Centro si svolgono le Giornate Internazionali di studio sull’area elima, che sono ormai divenute un punto di incontro triennale fra quanti lavorano sui temi legati alla storia dell’area, così come gli Atti via via pubblicati formano un corpus importante di materiale di studio. Sempre il Laboratorio di Topografia della Scuola ha recentemente organizzato ad Erice, presso e con l’aiuto del Centro E. Majorana, un Convegno sul tema "Sicilia epigraphica". Qualcosa la Normale ha dunque dato alla Sicilia, ma assai più ha ricevuto nell’esperienza di vita e di lavoro che ha legato negli anni quanti fra i suoi docenti ed allievi vi hanno a lungo soggiornato, trovando ovunque quella franca cordialità di rapporti e profonda disponibilità umana che ci fa sentire a casa nostra e ci fa ritornare ogni anno in Sicilia con rinnovato impegno ed entusiasmo. |
Sai tu l’isola bella, a le cui rive manda Jonio i fragranti ultimi baci, nel cui sereno mar Galatea vive e sui monti Aci?
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giovedì 6 dicembre 2012
mercoledì 5 dicembre 2012
I FENICI E I GRECI
Frattanto andava sempre più crescendo, nel bacino del Mediterraneo, la potenza di due popoli che, certamente, conosci già : i Fenici e i Greci.
I Fenici, come sai, erano audaci naviganti. Assai abili nel commercio, inoltre, essi fondavano spesso nuove colonie nei paesi in cui svolgevano i loro affari. Una di queste, in Africa, proprio di fronte alla Sicilia, fu Cartagine.
Attratti dalla prosperità dei Sìculi, i Fenici giunsero ben presto da Cartagine anche in Sicilia, fondarono, sulle coste nord-occidentali, la città diPanormo (Palermo), e da li presero a penetrare nell'interno dell'isola.
I Greci, venuti anch'essi a contatto coi Sìculi nel sec. Vili a. Cristo, per ragioni di commercio, si stabilirono invece in numero sempre maggiore nella parte orientale dell'isola, dove fondarono le città di Leontinoi (Lentini), Catania, Zancle (Messina), I mera, Siracusa, Gela e Selinunte.
Queste città, divenute assai potenti, estesero in breve il loro dominio verso occidente, fondando, a loro volta, altre città.
Successe così che Sicani, Elimi e Sìculi, a poco a poco, si trasformarono di fronte alla superiore civiltà dei Greci; ne adottarono usi, costumi, arte, religione; e fondendosi in un solo popolo, diedero vita a quell'originale e splendida civiltà siciliana che rese famosa l'isola in tutto il Mediterraneo.
Che periodo meraviglioso, quello per la Sicilia! Prosperarono V'agricoltura e il commercio, fiorì la poesia che creò miti e leggende bellissime, si diffuse la cultura, si costruirono templi e monumenti, di cui ancor oggi rimangono grandiose testimonianze.
La città che più di ogni altra espresse, a quei tempi, la raffinata civiltà dell'isola fu Siracusa.
Grande, magnifica e potente, Siracusa suscitò ben presto la rivalità della stessa Atene che mirava al predominio nel Mediterraneo. '
Era naturale che le due città un bel giorno si facessero guerra. E ciò avvenne nel 413 avanti Cristo.
In quell'anno, infatti, gli Ateniesi cercarono di invadere la Sicilia, ma il generale siracusano Ermocrate, capo del partito democratico, li affrontò e li sbaragliò, assicurando in tal modo la libertà e la supremazia alla sua città.
martedì 4 dicembre 2012
Noi siciliani
Noi siciliani abbiamo pensato per troppo tempo alla Sicilia solo come un punto di partenza. E invece dobbiamo riappropriarci della nostra terra. La Sicilia reca in sé una magia particolare difficile da esprimere. Bisogna viverci per capire: l'odore di mandorle amare che evoca la Macondo di Garcia Marquez
lunedì 3 dicembre 2012
Quando Dio creò il mondo........
Quando Dio creò il mondo, volle che una piccola parte della Terra
riunisse in sé tutte le bellezze del creato...........................
.......Volle, cioè, che fosse lambita tutto intorno, da tre incantevoli mari e guardata da monti altissimi e scintillanti di ghiacciai perenni.
Volle che fosse chiomata di boschi folti e rigata di ruscelli, ammantata di pascoli verdi, ingioiellata di laghi azzurri, irrigata da fiumi limpidi e sonori.
Volle che vi fossero ampie distese di frumento, ulivi e viti, limoni ed aranci, e pesche e meli e peri.
Volle che fosse ricca di vallate ubertose, cosparsa di paesi ridenti e di splendide città.
Volle che diventasse ricca di monumenti, di opere d'arte e di ricordi storici.
Volle che fosse abitata da un popolo di sobri lavoratori e che desse al mondo
i più grandi santi, i più grandi artisti e i più grandi eroi.
Tutto questo volle Dio . . . Ed ecco che sorse l'Italia, l'Italia bella, l'Italia nostra. E la tua regione fa parte di questa terra!
Se vuoi seguire e comprendere bene la storia e la vita di questa nostra meravigliosa isola, ti consiglio di guardare bene, prima,
una carta geografica che rappresenti tutto il Mare Mediterraneo.
Osserva ora con attenzione la posizione della Sicilia: essa è proprio . . .
— Al centro del Mare Mediterraneo ! — mi interrompi subito tu.
Sicuro! Ora, devi sapere che questo mare ha avuto in ogni tempo una grandissima importanza: tanto grande che i popoli affacciati ad esso diventavano veramente potenti solo se riuscivano a dominarlo e a navigare da padroni nelle sue acque.
sabato 1 dicembre 2012
STORIA
In epoche remotissime la Sicilia fu popolata originariamente dai Sicani, popolazione mediterranea proveniente, probabilmente, dalla Spagna. Intorno al 1400 a.C. giunsero i Siculi, di ceppo osco-umbro, scacciati dalla Calabria, ai quali fecero seguito gli Elimi, imparentati, forse, con popolazioni celto-liguri.
Nel IX secolo a.C. penetrarono i Fenici, semiti, ai quali si deve la fondazione di Palermo. Nell'arco del X-VIII secolo sorsero numerose colonie greche lungo le coste che portarono ad una fuga delle popolazioni autoctone all'interno. Le polis, città stato greche, raggiunsero notevole prosperità ed importanza nel mediterraneo, commerciando con altre popolazioni italiche come gli Etruschi. Prima Atene (413 a.C.), poi Cartagine, grazie alla presenza di colonie fenice, cercarono di impossessarsi della Sicilia magnogreca, ma le polis resistettero, sotto la guida di Siracusa, potenza egemone fra il quinto e il quarto secolo. Nel 266 a.C. incominciò la campagna di conquista dei Romani che si perfezionò mezzo secolo dopo con la definitiva sconfitta di Agrigento e Siracusa: la Sicilia divenne la prima provincia di Roma ed importante centro di produzione agricola. La Sicilia romana vive un'età prospera e tranquilla, con l'eccezione delle guerre degli schiavi nel 132 e 138 a.C. e le scorrerie di Verre. Dal 44 al 33 a.C. è teatro del tentativo di Sesto Pompeo di resistere e rovesciare il II triumvirato costituitosi dopo l'assassinio di Giulio Cesare.
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