mercoledì 5 dicembre 2012

I FENICI E I GRECI



Frattanto andava sempre più crescendo, nel bacino del Mediterraneo, la potenza di due popoli che, certamente, conosci già : i Fenici e i Greci.
I Fenici, come sai, erano audaci naviganti. Assai abili nel commercio, inoltre, essi fondavano spesso nuove colonie nei paesi in cui svolgevano i loro affari. Una di queste, in Africa, proprio di fronte alla Sicilia, fu Cartagine.
Attratti dalla prosperità dei Sìculi, i Fenici giunsero ben presto da Cartagine anche in Sicilia, fondarono, sulle coste nord-occidentali, la città diPanormo (Palermo), e da li presero a penetrare nell'interno dell'isola.
I Greci, venuti anch'essi a contatto coi Sìculi nel sec. Vili a. Cristo, per ra­gioni di commercio, si stabilirono invece in numero sempre maggiore nella parte orientale dell'isola, dove fondarono le città di Leontinoi (Lentini), Catania, Zancle (Messina), I mera, Siracusa, Gela e Selinunte.
Queste città, divenute assai potenti, estesero in breve il loro dominio verso occidente, fondando, a loro volta, altre città.
Successe così che Sicani, Elimi e Sìculi, a poco a poco, si trasformarono di fronte alla superiore civiltà dei Greci; ne adottarono usi, costumi, arte, religione; e fondendosi in un solo popolo, diedero vita a quell'originale e splendida civiltà siciliana che rese famosa l'isola in tutto il Mediterraneo.
Che periodo meraviglioso, quello per la Sicilia! Prosperarono V'agricoltura e il commercio, fiorì la poesia che creò miti e  leggende bellissime, si diffuse la cultura, si costruirono templi e monumenti, di cui ancor oggi rimangono grandiose testimo­nianze.
La città che più di ogni altra espresse, a quei tempi, la raffinata civiltà dell'isola fu Siracusa.
Grande, magnifica e potente, Siracusa suscitò ben presto la rivalità della stessa Atene che mirava al predominio nel Mediterraneo. '
Era naturale che le due città un bel giorno si facessero guerra. E ciò avvenne nel 413 avanti Cristo.
In quell'anno, infatti, gli Ateniesi cercarono di invadere la Sicilia, ma il generale siracusano Ermocrate, capo del par­tito democratico, li affrontò e li sbaragliò, assicurando in tal modo la libertà e la supremazia alla sua città.

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