William Shakespeare |
Sai tu l’isola bella, a le cui rive manda Jonio i fragranti ultimi baci, nel cui sereno mar Galatea vive e sui monti Aci?
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martedì 30 aprile 2013
Michelangelo Florio Crollalanza ovvero William Shkespeare
sabato 27 aprile 2013
Mistero: William Shakespeare era di Messina?
William Shakespeare |
Alcune biografie esordiscono così: “Tutto quello che sappiamo di William Shakespeare è che nacque nell'aprile del 1564 a Stradford-Upon-Avon, grosso centro del Warwickshire, a nord-ovest di Londra.
Su di lui sono stati scritti un'infinità di libri, sono stati effettuati anni di pazienti ricerche nel tentativo di risolvere un unico fondamentale imbarazzante quesito: Qual è il mistero che avvolge la vita di William Shakespeare? Può essere davvero simile ipotesi una nuova questione omerica dei tempi moderni. Ciò che colpisce è che nel “The Times”, quotidiano londinese in data 8 Aprile-2000 è riportato, secondo lo studio di alcuni college inglesi e del Prof. Martino Iuvara di Ustica -docente della cattedra di Letteratura Italiana a Palermo-, un articolo secondo il quale William Shakespeare sarebbe nato proprio a Messina. L'articolo del "Time" così recita: Il mistero di come e perché William Shakespeare sapeva così tanto dell'Italia ed ha messo tanto dell'Italia nelle sue opere(15 delle 37 opere del poeta sono ambientate in Italia)"è stato risolto" da un accademico siciliano pensionato:la questione risiede nel fatto che non era affatto inglese, ma italiano. Le biografie ammettono che ci sono moltissime lacune nella sua vita, ma attestano che Shakespeare era figlio di John Shakespeare e Mary Arden,che era nato a Stratford-Avon nel mese di aprile 1564, e che sia stato sepolto là nel mese di aprile del 1616. Tuttavia, il professor Martino Iuvara, 71 anni, un insegnante pensionato di letteratura, sostiene che Shakespeare era siciliano, nato a Messina come Michelangelo Florio Crollalanza e che fuggito a Londra a causa della santa inquisizione,essendo i genitori di lui fervidi sostenitori e assertori del calvinismo.(ricordiamoci che in quel periodo Messina era sotto il giogo della dominazione spagnola).
Arrivato in Inghilterra nella cittadina di Stratford-Upon-Avon avrebbe trasformato quindi il suo nome da Michelangelo Florio Crollalanza, nel suo equivalente(tradotto letteralmente Shake= Scrollare; Speare= Lancia) Shakespeare, mentre il nome William lo avrebbe preso da un suo cugino da parte di madre, morto prematuramente a Stratford-Upon-Avon cittadina dove già da tempo vivevano alcuni suoi cugini. Un'altra ipotesi è invece quella secondo cui,una volta giunto in terra di britannia,non fece altro che trasformare al maschile il nome e cognome della madre Guglielma Crollalanza nell'esatta traduzione inglese, ovvero: William Shakesperare.
Il prof. Iuvara dice che i primi dubbi vennero colti proprio in Italia, nei primi anni '20, quando venne ritrovato un volume di proverbi, "I secondi frutti", scritto nel XVI secolo da uno scrittore calvinista, tale Michelangelo Crollalanza. Molti di questi detti erano gli stessi utilizzati da William Shakespeare ne l'Amleto.
La chiave del mistero,dice il professore, era il 1564, l'anno in cui Calvino è morto a Ginevra. Era l'anno in cui Michelangelo è nato a Messina. L'inquisizione era sulle tracce del Dott. Florio, allora la famiglia fuggì a Treviso, vicino Venezia, comprò stranamente casa Otello, proprio come l'Opera, costruita da un mercenario veneziano chiamato Otello che, la leggenda locale diceva, anni prima, avere ucciso, per la sua mal risposta gelosia, la moglie. Michelangelo ha studiato a Venezia, Padova e Mantova ed ha viaggiato in Danimarca, in Grecia, in Spagna ed in Austria. Nel 1588, a 24 anni, Michelangelo si recò in Inghilterra. Sua madre, la Signora Crollalanza, aveva un cugino inglese a Stratford, che prese il ragazzo in casa.Questo cugino di Stratford tradusse il cognome come Shakespeare,questi aveva avuto un figlio chiamato William, che era morto prematuramente. Michelangelo, dice il professore, ha semplicemente preso questo nome per se stesso, diventando William Shakespeare.
lunedì 22 aprile 2013
Giovanni Gentile
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Giovanni Gentile |
Giovanni Gentile si pone come la stella da cui traggono luce tanti studiosi del pensiero europeo contemporaneo.
venerdì 19 aprile 2013
Luigi Pirandello ad Agrigento
Luigi Pirandello |
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Casa Luigi Pirandello |
giovedì 18 aprile 2013
La Riserva naturale dello Zingaro
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Riserva dello Zingaro (Scopello) |
Questa meravigliosa riserva si estende lungo la costa occidentale del Golfo di Castellammare che si apre nel Tirreno. La maggior parte di questa riserva ricade nel comune di San Vito lo Capo e in minor parte in quello di Castellammare e all’interno è possibile visitare, oltre le bellezze naturali, anche un Museo Naturalistico, il Museo delle Attività Marinare e il Museo della Civiltà Contadina. La superficie totale di questa riserva è pari a 1650 ettari che si estendono per 7 chilometri di costa caratterizzata da numerose calette e falesie che si buttano ripide nel mare.
La struttura del territorio di questa riserva è il risultato del sapiente lavoro della natura e dell’uomo che fino a prima dell’istituzione ne aveva coltivato ogni piccolo tratto. Questa riserva incanta per la sua bellezza fatta di colori intensi presenti in ogni stagione, calette bianche che contrastano con il mare azzurro e il verde della macchia mediterranea. Le calette sembrano delle piccole nicchie scavate sulle muraglie dolomitiche e tra le più importanti abbiamo: Cala della Capreria, Cala del Varo, Calo della Disa o Zingaro, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala Torre dell’Uzzo e Tonnarella dell’Uzzo. In questa riserva anche il mare ricopre importanza fondamentale con i suoi cunicoli e grotte sommerse di enorme importanza e fascino come la Grotta del Colombaccio, Grotta della Corvina, Grotta della Craperia, Grotta della Mustia e Grotta della Ficarella. Ovviamente in questo tratto di mare è stato vietato introdurre fucili, canne da pesca e qualsiasi strumento di cattura. Per ciò che concerne la flora in questi posti è possibile ammirare specie molto comuni della macchia mediterranea ma anche altre di enorme interesse: Limonio, perpetuino, garofanino, fiordaliso di Sicilia, Brassica bivoniana, Helichrysum pendulum, finocchiella, cavolo selvaggio, erba perla, vilucchio turco e il rarissimo limonio di Todaro, più diffuse la gariga a palma nana. Molti tratti sono dominati dalla prateria con barboncino mediterraneo e disa. Lungo le pendici settentrionali del Monte Passo si può ammirare una plurisecolare pianta di edera. Delle piccole aree sono lasciate all’agricoltura. , inoltre vivono in questi posti il falco pellegrino, la coturnice di Sicilia, la poiana, il gheppio, il barAnche la fauna è ugualmente ricca e vanto della riserva è l’aquila Bonelli.
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Riserva dello Zingaro |
La Riserva presenta due ingressi, uno da Scopello (ingresso principale, più attrezzato dal punto di vista ricettivo) e uno da San Vito Lo Capo.
martedì 16 aprile 2013
Val di Noto
Escursione nell'Età Barocca
Val di Noto, nella parte sud della Sicilia, comprende otto capolavori in stile barocco: Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa, Catania e Scicli. Le province di appartenenza sono tre: Catania, Siracusa e Ragusa. Nel 2002 Val di Noto è stata dichiarata, dall’UNESCO, patrimonio dell’umanità poiché rappresenta una chiara testimonianza dell’arte e dell’architettura barocca. Ognuna di queste città porta con sé un inestimabile valore artistico e culturale che oggi mostra al mondo con vanto.
Noto
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Caltagirone
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Caltagirone (la scalinata) |
Militello in Val di Catania
Incantevole cittadina barocca nella provincia di Catania è Militello. La città deve la sua

Modica
Modica è una delle città più pittoresche dell’intera Sicilia. In provincia di Ragusa si estende
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Modica la cattedrale |
Palazzolo Acreide
Palazzolo Acreide, nel cuore degli Iblei, nasce sulle rovine dell’antica Akrai. La vecchia città si estendeva sulla cima della collina, dalla quale si può ammirare l’antico teatro Greco Romano in pietra bianca. Gli edifici barocchi fanno da padroni, disposti lungo le vie principali.

Scicli
Scicli, a pochi chilometri da Modica, è stata ricostruita, dopo il terremoto del 1693 secondo principi barocchi, fondati sulla ricerca di spazi e di effetti illusionistici. L’itinerario della città può iniziare dal centro, in Piazza Italia dove si può ammirare la Chiesa Madre della

lunedì 15 aprile 2013
Chiaramonte Gulfi
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Piazza Basilica Santa maria |
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