giovedì 7 marzo 2013

La Sicilia vista dall'arte

Vitaliano Brancati ne "dipinse" le sottili trame amosore, Leonardo Sciascia ne raccontò le segrete ingiustizie ma indiscutibilmente la Sicilia è sempre stata fonte di idee per grandi artisti che ne hanno delineato la morfologia culturale. Il cinema ha saputo ben descrivere quello che da tutti è ricordato come il geloso per antonomasia: nel "Divorzio all'Italiana" un focoso Mastroianni riccorreva al senso dell'onore per scagionarsi dall'omicidio della moglie dopo averla spinta più volte al tradimento. Luchino Visconti con il suo capolavoro "La terra trema" riadatta in una traduzione quasi testuale de "i Malavoglia" di Verga e Pier Paolo Pasolini orchestra la sua "Medea", interpretata da una splendida Maria Callas, ai piedi dell'Etna. Da un passato storico ad un continuo presente che pensa al futuro. Ma l'immagine della Sicilia è anche quella dei drammatici documentari di Sergio Zavoli. La Sicilia e i siciliani hanno dovuto così trascinare per molti anni la croce dell'ingratitudine. L'isola finalmente può contare su una rivalsa mediatica fatta di personaggi della cultura e dell'arte.Una nuova immagine non più filtrata attraverso la distorta visione di un tempo ma ad alta tecnologia e di sicuro contenuto culturale. Nei confronti di una regione minacciata da problemi di ogni genere, ci dobbiamo sentire orgogliosi e in dovere di elogiare,la caparbietà creativa ed intellettuale che la Sicilia infonde da secoli nella cultura italiana e mondiale. La cattiva pubblicità, infatti, che ha ostracizzato per molto tempo la terra di Pirandello, Quasimodo, Vittorini, Sciascia, Guttuso, etc etc etc, è stata anche la culla della cultura greca dalla quale i Romani hanno appreso la maggior parte delle arti nobili e dalla cui matrice ancora oggi attingono tutti avidamente.

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