giovedì 22 novembre 2012


Federico II imperatore di Germania e re di Sicilia 





Alla morte di Arrigo (1197), sia in Germania che in Sicilia si presentarono una serie di difficoltà che difficilmente un erede al trono bambino come Federico (aveva solo 3 anni) o la madre Costanza, potevano fronteggiare. Ne seguì che, grazie a ben calcolati intrighi, il piccolo Federico, perse i diritti di successione al trono di Germania in favore di Filippo, fratello di Arrigo, e Costanza nel tentativo di salvare per suo figlio almeno la corona del regno di Sicilia, avallò le pretese di Filippo riguardo il trono di Germania e quelle di vassallaggio del regno di Sicilia nei confronti del papato. Fu per questi motivi che il piccolo Federico venne trasferito a Palermo e qui educato, come futuro re di Sicilia sotto la tutela di papa Innocenzo III. Che non era quella brava persona amorevole e disinteressata che tutti credono tanto che nella lettera che inviò a Federico al raggiungimento della maggiore età tenne a sottolineare“Noi ci siamo assunti la tutela non tanto per disposizione di tua madre, quanto inconformità del nostro diritto sul regno 

Costanza dovette pagare un prezzo altissimo per mantenere almeno una corona al figlio, la rinuncia all’impero ed il vassallaggio alla Chiesa, ma non credo avesse molte scelte e tutta la “carriera” di Federico fu certamente avvelenata da questo “peccato originale”.
Crescere in Sicilia fu certamente importante per Federico e proprio questo lo rese più siciliano che tedesco. L’identità la si acquista da piccoli a prescindere da dove si nasce. Un inglese educato in Cina è certamente più cinese che inglese e così Federico, tedesco di nazionalità, fu certamente siciliano d’educazione, e quindi poliglotta, abituato alla multietnia, raffinato, colto e soprattutto “assolutista”, come i re Normanni. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che il piccolo Federico crebbe si in un ambiente colto e multietnico ma crebbe anche “solo” e senza amore e quindi poco incline al perdono e alla bontà.

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