Cap.(lll) I Florio ed i trasporti marittimi
Villa Florio, Viale Regina Margherita alla Ziza Palermo (Arch. E. Basile |
La svolta vincente per i Florio, come abbiamo già detto, è legata allo sviluppo della navigazione a vapore: Vincenzo e il figlio Ignazio colgono l'onda della modernizzazione e creano una flotta, che consente a Ignazio di collocarsi ai vertici dell'high-society internazionale. Importante fu l’incontro fra Benjamin Ingham ed il giovane Vincenzo Florio, che favorì la realizzazione di alcune iniziative sul piano commerciale ma anche su quello industriale, tra le quali ricordiamo la già citata costituzione della Società dei Battelli a Vapore siciliani. La società assicurava il collegamento tra Napoli, Palermo e Marsiglia e tra i diversi porti della Sicilia. L’incontro con Ingham ebbe notevole importanza anche per l’economia siciliana in generale. Con l'Italia unitaria nasceva anche l'esigenza di una rete di collegamenti adeguati alla nuova realtà. Ciò spinse Vincenzo Florio a costituire la "Società in Accomandita Piroscafi Postali", che godeva di una convenzione in denaro con il governo nazionale, che gli affidò i servizi attorno alla Sicilia, verso Genova, verso Napoli e verso Malta.
Le navi, inizialmente 6, già nel 1877 erano diventate diventate 41. Attorno al 1880 i Florio iniziarono il servizio verso il Nord America e iniziò anche il trasporto degli emigranti; questo servizio fu visto molto bene dalle autorità americane e il prestigio internazionale dei Florio aumentò sempre più. Il problema dei trasporti marittimi era cruciale all'epoca ed il potere politico favorirà nel 1877 l'acquisizione da parte della "Società Piroscafi Postali", a prezzi di bancarotta, tutto il materiale della "Trinacria", altra grande compagnia di navigazione. A concorrere con la compagnia dei Florio rimaneva dunque solo la "Rubattino" di Genova; ma nel 1881 queste due società, si fonderanno dando vita alla compagnia della "Navigazione Generale Italiana" (Ngi) che ebbe il monopolio dei collegamenti marittimi. Dalla fusione di questa società con la Citra nascerà ai primi del '900 la compagnia Tirrenia.
La nascita della Navigazione Generale rispondeva ad un'esigenza avvertita in tutti gli ambienti, dal nord al sud della Penisola: creare una sorta di monopolio che potesse competere con le grandi compagnie straniere di navigazione già presenti nel Mediterraneo. In verità, all’appuntamento dell’81 Florio è molto più pronto e potente di Rubattino, ed attorno alla Navigazione Generale Italiana Ignazio Florio riesce a costruire un sistema imprenditoriale diffuso che fa capo soprattutto alla grande produzione enologica, ai vini e alla realizzazione delle tonnare delle Egadi. Questa sarà l’azienda che fino alla fine costituirà un cespite attivo. Sempre sotto il patrocinio di Vincenzo Florio sorse a Palermo la "Fonderia Oretea", moderna industria metallurgica che doveva essere complementare alle esigenze della sua flotta. A coronamento delle imprese produttive non gli mancarono conferimenti di cariche istituzionali sia nel Regno delle Due Sicilie che, successivamente, nel Regno d'Italia. Riuscì inoltre a far parte del Consiglio Superiore della Banca Nazionale del Regno, la più importante autorità economica del tempo. La fortuna che alla sua morte, avvenuta nel 1868, lasciò a suo figlio Ignazio (senior) fu valutata nell'astronomica cifra di L. 300.000.000.
Ignazio Florio junior
Ignazio senior sposò la baronessa Giovanna D'Ondes, da cui ebbe 4 figli: Vincenzo (morto a meno di un anno dalla nascita), Ignazio junior, Giulia e Vincenzo destinato ad essere l'ultimo esponente dei Florio. Il raggio d'azione e il volume di affari della famiglia Florio era destinato ad allargarsi così come divenne sempre più profonda la loro impronta sul costume, sulla cultura e l'economia del tempo. Ignazio (senior) creava industrie dotate di moderni servizi per gli operai, costituiva un assistenziale Istituto per ciechi, iniziava la costruzione del futuro teatro Massimo.
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