venerdì 22 febbraio 2013

Corace e Tisia la scuola Siciliana di retorica

Scuola Siciliana di retorica
Quando si parla di colonizzazione greca della Sicilia e’ necessario tenere presente che quella colonizzazione non comporto’ ,come le altre, un rapporto di subordinazione o dipendenza dalla madre patria; Sicelioti,infatti, non ebbero mai l’animus ed il comportamento di chi si trova in condizioni di inferiorita’ rispetto ai Greci della madrepatria,ebbero sempre una forte coscienza di se’, coltivarono e svilupparono le varie attivita’ comprese quelle artistiche e letterarie, liberi da ogni soggezione, anzi furono spesso emuli dei Greci. Qui infatti si manifestaromo e sviluppaernoo spunti, contenuti, forme aventi caratteri propri e talvolta addirittura destinati a costituire esempi e indicazioni per il resto del mondo antico. Quando in Sicilia furono abbattuti i tiranni e cominciarono a svolgersi processi per la restaurazione delle proprieta’ private, proprio allora ,per la prima volta, essendo quella una popolazione dotata di acume, dai dibattiti giudiziari nacque l’arte del dire e ne misero per iscritto le regole i siciliani Corace e Tisia”. Cosi’ secondo Cicerone Aristotele attribuiva l’origine della retorica. Si dice infatti che Empedocle sia stato il primo, dopo Corace e Tisia, che abbia dato un impulso all'arte retorica. I Siciliani Corace e Tisia,quindi,furono i più antichi scrittori di retorica, poi ai quali seguì un uomo di quella medesima isola, Gorgia di Leontini, che fu, si dice, discepolo di Empedocle". Corace e Tisia siracusani, sono dunque nel V secolo a.C., gli autori del primo trattato di retorica del mondo antico. Ma la cosa piu’ importante e’ sicuramente considerare che i siracusani Tisia e Corace non solo furono i padri della retorica , ma influirono anche su tutta l’eloquenza posteriore e in particolare il principio della verisimiglianza fu tenuto presente da sofisti e pensatori come Gorgia , Protagora e Platone per non parlare dei tempi a noi molto vicini.

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