Gli Arabi,
bravi agricoltori, introdussero in Sicilia la coltivazione della canna da zucchero e quella degli agrumi, oggi grande ricchezza dell'isola. Costruirono, inoltre, canali per irrigare le terre là dove veniva coltivato il cotone e la canapa ; divisero pure le grandi estensioni di terreno in tante piccole proprietà.
Le città della Sicilia, sotto gli Arabi, divennero assai belle, ricche di magnifici giardini e di splendidi edifici.
Palermo, sede dell'Emiro che abitava nel palazzo della Kalsa circondato da un fasto orientale, divenne una delle città più splendide, tanto splendida da superare in magnificenza le stesse Bagdad, Damasco, II Cairo, Cordova . . .
Con tutto ciò (non ti preoccupare!) i Siciliani rimasero Siciliani. Assorbirono il meglio della civiltà araba, ecco tutto; e questo meglio lo trasmisero all'Europa di quei tempi che, chiusa nel suo povero mondo feudale, non brillava certamente per civiltà e per cultura.
Sai tu l’isola bella, a le cui rive manda Jonio i fragranti ultimi baci, nel cui sereno mar Galatea vive e sui monti Aci?
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