martedì 29 gennaio 2013

Gli studi di medicina e gli ospedali del xvi sec.

Gian Filippo Ingrassia
Per quanto riguarda invece lo stato degli studi di medicina a Palermo, all'epoca di don Giorgio Gulioso, occorre osservare come già in epoca musulmana, normanna e sveva, avessero esercitato a Palermo valenti medici, che svolgevano funzioni di insegnamento nei confronti di allievi che venivano poi esaminati, per l'abilitazione alla professione da delegati regi ed, in seguito, dai maestri della Scuola Medica Salernitana. Comunque il primo vero maestro di medicina, che ebbe una statura paragonabile a quella di un docente universitario, fu Giovanni Filippo Ingrassia da Regalbuto (1510-1580), chiamato a Palermo per volontà del viceré Giovanni de Vega, nel 1553. Venne costituita, nello Spedale Grande l'Accademia di Anatomia, mentre successivamente nel 1645 fu fondata l'Accademia dei Jatrofisici e di Medicina chiamata anche Archiliceo di Medicina dove si insegnavano Anatomia e Chirurgia, anche con dissezione su cadavere, e dove i più importanti medici della città tenevano conferenze: l'autore della prescrizione di cui ci stiamo occupando, con tutta probabilità effettuò gli studi proprio presso questa Accademia. Leggiamo nella nostra prescrizione, che il dottore in medicina don Giorgio Gulioso era attivo presso l'Ospedale Grande e Nuovo di Palermo. Gli Ospedali rivestivano in quel tempo una funzione di tipo assistenziale più che diagnostico-terapeutica: erano ricoveri per persone non abbienti, più che luoghi di cura. Le condizioni igieniche erano alquanto sommarie ma non mancavano mai le sacre icone in quanto gli ospedali erano considerati luoghi dove affidarsi più che alle cure, alla presenza taumaturgica del sacro. La fondazione dell'Ospedale Grande e Nuovo viene fatta risalire 1429.A Palermo esistevano già ventidue ospedali,insufficienti per tutti gli ammalati e infermi.Sebbene, fin dalla dominazione araba, Palermo avesse sempre avuto un minimo di organizzazione sanitaria, nella gloriosa città si vedevano molti infelici morire per le strade. In breve tempo il Senato di Palermo procedette all'accorpamento dei piccoli ospedali esistenti,individuando per il nuovo nosocomio il trecentesco edificio, costruito nel 1330, dal conte Matteo Sclafani per scommessa col cognato Manfredi Chiaramonte, proprietario dello Steri di Piazza Marina. La sede di Palazzo Sclafani, stava opportunamente tra il Palazzo Reale e la Cattedrale, equidistante dal potere temporale e da quello spirituale.

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