Archimede |
Nell'immaginario collettivo il ricordo di Archimede è indissolubilmente legato a due aneddoti leggendari. Vitruvio racconta che avrebbe iniziato ad occuparsi di idrostatica perché il sovrano Gerone II gli aveva chiesto di determinare se una corona fosse stata realizzata con oro puro oppure utilizzando all'interno altri metalli. Egli avrebbe scoperto come risolvere il problema mentre faceva un bagno, notando che immergendosi provocava un innalzamento del livello dell'acqua. Questa osservazione l'avrebbe reso così felice che sarebbe uscito nudo dall'acqua esclamando (Héureka!, cioè, Ho trovato!) Se non si disponesse del trattato "Sui corpi galleggianti" non si potrebbe dedurre il livello dell'idrostatica archimedea dal racconto vitruviano. Un altro detto attribuito ad Archimede che ha avuto altrettanta fortuna è connesso al suo interesse per la costruzione di macchine capaci di spostare grandi pesi con piccole forze. Secondo una storia tramandata da Pappo di Alessandria e Simplicio, lo scienziato, entusiasmatosi per le possibilità offerte dalla nuova meccanica, avrebbe esclamato «Datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo». Dalla poesia alla filosofia, dalla scienza al teatro, non c'è stato campo della cultura in cui anche i siciliani antichi non abbiano eccelso, contribuendo a gettare le basi del sapere moderno.
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