giovedì 31 gennaio 2013

Sicilia dove il Medioevo ha lasciato dei segni indelebili e suggestivi

Castello di falconara
Altra preziosa testimonianza del passato, è il castello di Falconara, costruito più o meno nello stesso periodo del castello di Mussumeli, dalla famiglia di Ugone di Santampau; nel ‘500 passò ai Branciforti, poi ad un conte tedesco e, infine, alla famiglia Bordonaro, che lo abita tuttora. La parte più antica della costruzione è la torre, che prende il nome dall’allevamento di falchi per la caccia. Vi si trovava, infatti, una guarnigione ben armata, visto che la Falconara era la più imponente delle torri di avvistamento della costa meridionale siciliana. Proprio per controllare l’orizzonte e l’eventuale arrivo di stranieri, sorse anche il castello di Butera, in cima ad uno sperone roccioso che, ben presto, divenne un premio ambito per tutti coloro che si volevano impossessare della Sicilia, dagli Arabi, ai Normanni, fino ai Saraceni. Oggi rimangono soltanto una torre quadrangolare e pochi tratti di mura merlate.
Interno Castello di Falconara
Proseguendo si giunge, infine, ai ruderi del Castellazzo di Grassuliato, al centro di una leggenda. Si dice, infatti, che fu distrutto dal signore di Mazzarino al termine di una disputa tra due castellani, seriamente intenzionati a fondare un paese nei pressi del maniero. In pratica, dopo un duro combattimento, il vincitore avrebbe potuto acquisire il diritto di edificare.In ogni caso tutta la zona resta avvolta da un fascino innaturale, a partire dal nome di Grassuliato che deriverebbe dal latino “Arx Saliatum”, perché in epoche leggendarie qui potrebbero aver vissuto i sacerdoti di Marte, detti “saliati”, a causa del particolare saltellare ritmico che eseguivano in onore del dio.
Per via dei suoi castelli, ma anche per l’aria quasi fuori dal tempo che si continua a respirare, la provincia di Caltanissetta, con i suoi mitici castelli, è diventata una importante meta di turismo che richiama in Sicilia, annualmente, moltissimi visitatori.

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