giovedì 17 gennaio 2013

L’incanto di Mozia

Mozia
Giovane di Mozia
L'isola, estesa per 45 ettari,
ha una forma quasi circolare 
e si trova al centro del tratto di mare conosciuto come Stagnone di Marsala (oggi riserva naturale regionale). Il suo lindore e il suo fascino sono un patrimonio comune a tutti coloro che abbiano almeno una volta avvicinato quest’isola, unica per collocazione ambientale e, soprattutto, per i resti dell’antica città fenicia e punica che vi sorse e la occupò interamente. Fu Giuseppe Whitaker, nel 1902, ad acquistare l’isola e a riconoscerne lo straordinario valore ambientale e archeologico. Whitaker esplorò Mozia portando alla luce ampi tratti di mura, le porte urbiche e diverse parti dei monumenti maggiori che costellavano l’isola, dal Kothon al Santuario del Cappiddazzu, al Tofet. Acuto osservatore della natura e delle opere dell’uomo, Whitaker comprese il valore immenso dell’isola, 45 ettari di resti archeologici testimoni della presenza dei Fenici in Sicilia Occidentale, al centro del Mediterraneo, sepolti sotto una basso strato di terreno agricolo formatosi in secoli di abbandono. La passione per le antichità lo portò a condurre scavi e a raccogliere nella sua villa sull’isola una ricchissima collezione di reperti. Un nuovo impulso alle ricerche archeologiche sull’isola fu portato a partire dagli anni ‘60 culminate, nel 1979 con il ritrovamento della statua del “Giovane di Mozia”, un capolavoro dell’arte greca arcaica, . Nel frattempo l’istituzione della Fondazione Whitaker, aveva reso Mozia un luogo d’elezione per l’archeologia fenicio-punica, oltre che un’attrazione aperta a tutti i visitatori della Sicilia Occidentale. Oggi la Fondazione Whitaker offre a Mozia la possibilità per tutti di fare un salto in un passato affascinante, immerso in una natura sempre sorprendente dai colori e dai profumi intensi, tipici della Sicilia. 

http://www.youtube.com/watch?v=2nM7jFs0fmc

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