mercoledì 23 gennaio 2013

Tindari e i suoi leggendari misteri

I laghetti
Il tetro Greco Romano
 Tindari,antica città greco-romana nota ai più per il Santuario della Madonna Nera, meta ogni anno di innumerevoli pellegrinaggi. Domina il golfo di Patti di cui è frazione, abbracciando un paesaggio che si estende dalle Isole Eolie fino ai Monti Peloritani, lasciando chi si ferma ad ammirarlo letteralmente senza fiato. A prescindere dall’aura di misticismo di cui il luogo è pervaso per via della presenza della miracolosa vergine, Tindari ha il sapore del mito e della storia che possiamo assaporare ad ogni passo. Tindari è andata distrutta da una calamità naturale (forse un terremoto, forse un maremoto), ma vanta un passato glorioso. A testimonianza di ciò i ritrovamenti archeologici:statue, maschere, ceramiche, lucerne e i pregiatissimi marmi dell’Antiquarium che danno un’idea di quanto la città dovesse essere stata importante in epoca romana. Il Teatro, riadattato dai Romani, sorge sul pendio della collina,domina tutto il paesaggio costiero; la Basilica ovvero l’antico Ginnasio posto ai bordi dell’Agorà e le Terme impreziosite da ricchi mosaici. Questa è la storia. E il mito?  Sono tante, infatti, le leggende che avvolgono quest’amena località. La più suggestiva riguarda sicuramente quella di una bambina disgraziatamente precipitata dal colle roccioso dove sorge il santuario e salvata per l’intercessione miracolosa della madonnina bruna. Fu un marinaio a ritrovarla, intenta a giocare su un arenile circondato da piccoli specchi d’acqua e la restituì alla madre, la quale inizialmente scettica nei confronti della natura miracolosa della statuetta lignea si dovette subitaneamente ricredere. Pare che il luogo dove la bambina fu trovata abbia dato origine a Marinello, località posta alla base del promontorio e da dove si possono ammirare gli splendidi laghetti, raggiungibili a piedi dalla spiaggia di Oliveri. Qui si trova una grotta, detta “di Donna Villa” che non mancherà di colpirci sia per la sua particolare conformazione sia naturalmente perché anche questo luogo è avvolto da un affascinante mistero, quello di una maga che attirava i marinai col suo canto suadente come la Circe omerica e poi li divorava senza pietà!

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