L'isola Ferdinandea ovvero: l'isola che non c'è
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Isola Ferdinandea |
Se ne sono occupati gli storici, i geologi, i politici, i diplomatici, i vulcanologi, ma l'isola Ferdinandea ha tutti gli elementi del mito e della leggenda.
Nel web sono molti i siti che ne parlano, alcuni in termini rivendicativi,sulla scorta del fatto che, all'epoca della sua comparsa, l'Italia non era un'entità politica.
L'Isola Ferdinandea è conosciuta oggi come "Banco Graham", ovvero una vasta piattaforma rocciosa a circa 6 metri dalla superfice marina tra Sciacca e l'isola di Pantelleria. Costituisce la bocca di un vulcano sommerso che eruttando, nel 1831, vide l'isola crescere fino ad una superficie di circa 4 km2 e 65 m di altezza. Alla conclusione dell'episodio eruttivo si verificò una rapida erosione e l'isola scomparve definitivamente sotto le onde nel gennaio del 1832, prima di ogni soluzione del problema sorto intorno alla sua sovranità.Non appena si diffuse la notizia dell'apparizione del piccolo lembo di terra, accorsero, ad osservare l'evento, navi e scienziati di vari Paesi, dal Regno delle Due Sicilie, alla Svizzera, alla Germania, alla Gran Bretagna.
Si susseguirono visite da parte di vari studiosi, tra cui il prof. Karl Hoffman, geologo dell'Università di Berlino.
Poiché Re Ferdinando aveva da poco visitato Palermo, il prof. Carlo Gemellaro suggerì che l'isola gli fosse intitolata.
Per effetto di un regio decreto del 17 agosto, l'isola Ferdinandea fu annessa al Regno delle Due Sicilie. L'isoletta suscitò anche l'interesse di alcune potenze straniere alla ricerca di avamposti strategici nel mediterraneo. Così il 2 agosto l'Inghilterra prese possesso dell'isola chiamandola "Graham", suscitando le proteste dei siciliani e dello scopritore capitano Corrao.
Come gli inglesi, anche i francesi ne rivendicarono il possesso,anzi i francesi la ribattezzarono "Iulia" in riferimento alla sua comparsa avvenuta nel mese di luglio, poi posero una targa a futura memoria e innalzarono sul punto più alto la bandiera francese.
Allora Ferdinando II inviò sul posto il capitano Corrao il quale, sceso sull'isola, piantò la bandiera borbonica battezzando l'isola "Ferdinandea" in onore del sovrano. La questione sembrava chiusa,invece giunse sul posto la marina britannica e fu deciso di rimettere la questione ai rispettivi governi.
A fine ottobre del 1831 il governo borbonico prendeva posizione ufficiale ricordando ai governi di Gran Bretagna e Francia che a norma del diritto internazionale la nuova terra apparteneva alla Sicilia.
Col terremoto del 1968 nella Valle del Belice, le acque circostanti il banco Graham furono viste intorpidirsi e ribollire. Forse era un segnale che l'isola Ferdinandea stava per riemergere. Così non fu, ma si segnalò un movimento nelle acque internazionali di alcune navi britanniche della flotta del Mediterraneo. A scanso di equivoci i siciliani posero sulla superfice del banco Graham una targa in pietra tra le cui righe si legge che " l'Isola Ferdinandea era e resta dei Siciliani". Bisogna sottolineare che il "Banco Graham” (isolaFerdinandea) potrebbe provocare tsunami se tornasse ad eruttare perché si tratta di uno dei coni accessori del vulcano sottomarino Empedocle, situato a circa 40 km da Capo Bianco, paragonabile all'Etna per la larghezza della base.
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